Riproproniamo la recensione di Assassine dal 14 al 21 ottobre al Teatro Libero
La curiosità era tanta e anche noi abbiamo contribuito a farla crescere intervistando l’autore Tobia Rossi e andando a bussare alle porte delle cinque attrici per farci raccontare alcuni retroscena sui loro personaggi. L’attesa alla fine è stata ripagata pienamente con la visione di questa deliziosa black comedy in un Teatro Libero completamente esaurito.
“Assassine” diretto dal talentuoso Manuel Renga è un perfetto esempio di metateatro un continuo passaggio tra finzione e realtà (che in realtà è a sua volta finzione). Cinque attrici si preparano a mettere in scena uno spettacolo in cui quattro tra le più efferate assassine della storia tornano dall’inferno per tormentare una ragazza destinata a seguire le loro orme diventando l’angelo della morte. Le attrici provano le scene, ma il loro regista è misteriosamente scomparso e il clima all’interno del teatro diventa sempre più pesante quando si scoprono certi altarini legati alla produzione della commedia e ai rapporti tra i vari protagonisti. L’attrice finisce così per fondersi sempre più con l’assassina finendo per non distinguere più le due figure.
Alla tensione iniziale segue il sollievo, poi torna la paura, il tutto condito da una forte dose di ironia e comicità che diverte il pubblico e smorza la suspense.
Un applauso particolare non può che andare alle cinque attrici Chiara Anicito, Monica Faggiani, Elena Ferrari, Paola Giacometti e Silvia Soncini bravissime a vestire i panni delle assassine e ancora più brave a toglierseli con i loro dialoghi estremamente realistici che mostrano la vita da “dietro le quinte” fatta di gelosie, complicità, simpatie e scontri. Uno spettacolo in cui tutte le componenti si incastrano nel migliore dei modi, luci e musiche comprese, regalando una piacevole serata teatrale.
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