Questa immensa notte che strega il Filodrammatici

Questa immensa notte

Una notte di sogni e incubi, una notte di speranze e paure, una notte di solitudine e incontro: “Questa immensa notte”, regia di Laura Sicignano, prodotto dal Teatro Cargo, è in scena presso il Teatro Filodrammatici dal 3 all’ 8 febbraio.

Durante questa immensa notte, si incrociano le vite di due donne, la trentenne Mary e la cinquantenne Loredana: ex detenute, ex compagne di cella. È Loredana dopo essere stata rilasciata ad andare in cerca di Mary e la ritrova in un “loft”, o meglio un monolocale minuscolo, anonimo e spoglio. Simile a una cella di prigione. E altrettanto simili saranno le relazioni che si instaureranno tra le due donne, incastrate in quel tempo immobile tipico del carcere, libere eppure ancora prigioniere. Il loro rapporto si complica di tante sfumature per cui saranno grandi amiche nonostante il fatto che “con un amico non ci passi 24 ore su 24 parlando di cose immaginarie che non centrano un cazzo con la propria vita”, madre e figlia, complici ma anche nemiche, soffocate dall’egoismo e dalle bugie a cui si aggrappano per proteggersi dal dolore e dalla disperazione. Sebbene abbiano scontato la pena, il mondo le respinge come fossero marchiate a vita ma in fin dei conti sono loro stesse le prime che fuggono da una società dove non riuscirebbero a sopravvivere, fragili e spaventate, disilluse e turbate. A niente vale rifugiarsi nel fumo, nell’alcol, nei farmaci e nelle imprecazioni per dimenticarsi l’angoscia sempre in agguato, pronta ad attanagliare il cuore alla vista di “una vecchietta con mani incartapecorite come zampe di passeri che mangia un hamburger da sola al MacDonald”. Tuttavia, incredibilmente, una maglia nella rete può esistere e le due donne, insieme, cercano di guadagnarsi un angolo di paradiso nel loro inferno quotidiano, stringendosi in abbracci simili a una lotta e cantando a squarciagola finalmente, in quel momento sì, libere.

L’autrice inglese Chloë Moss (classe 1976, vincitrice con questo testo nel 2009 del Susan Smith Blackburn Prize) usa parole e immagini molto crude e dirette, descrivendo in modo impietoso ma esatto la realtà conosciuta durante alcune visite alle carceri londinesi. Anche la regista Laura Sicignano e le due attrici, Raffaella Tagliabue e Orietta Notari, hanno deciso di esplorare l’ambiente carcerario incontrando le detenute del carcere di Pontedecimo e questo si percepisce nello spettacolo, che ne trae spessore e umanità. Grazie alla sensibilità della regista e alla magistrale interpretazione delle due attrici, vere e intense, il pubblico è coinvolto e trascinato nella storia di Mary e Loredana, gioendo e patendo con loro.

In uno spettacolo tutto al femminile, vincitore del premio Sonia Bonacina, sono le donne ad uscirne con la testa alta, in primis Mary e Loredana, che cantando la canzone preferita di Loredana tratta dall’album di Patty Pravo, ci fanno commuovere terribilmente: “La cambio io la vita che / che mi ha deluso più di te / portami al mare, fammi sognare / e dimmi che non vuoi morire…”

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